Domani parto. Vado
a fare uno stage di educazione attiva a quasi 5 ore di macchina lontano da qui.
Ho bisogno di
farlo per la mia formazione, ma sono assalita da mille sensi di colpa.
È la prima volta
che mi allontano da Lele per più di qualche ora. Sì, ha passato la notte dai
nonni qualche volta, ma solitamente è proprio questione di una notte. Ora si
trattano di 3 notti e 4 giorni lontana da lui.
In questo momento
mi sembrano infinite.
So che questa esperienza
è un bene per me, ma allo stesso tempo è una sofferenza per lui. Non sa quanto
siano 24 ore, figurarsi concepire che dopo 81 ore di separazione mi potrà
riabbracciare.
Per ora sono un po’
triste per me e per lui. Lo guardo e lo accarezzo continuamente cercando di
imprimermi nella testa più dettagli di lui. Messa così sembra che non ci
dobbiamo vedere mai più (tiè).
L’unico elemento
positivo del tutto e Enne che mi dà molta serenità: mi ha detto che tutte le
sere ci sentiamo, che uscirà prima dal lavoro, che sabato faranno la recinzione
del giardino insieme, che domenica mi verranno a prendere. Sapere quasi per
filo e per segno quale sarà il loro programma, è un po’ come essere qui con
loro.
Ora vado a farmi
un pieno di Lele e di coccole insieme!!!
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