Una
settimana fa ci è arrivato via mail, da degli amici, l’invito a partecipare al
T Day.
Non
sapevo proprio che cosa fosse, anche perché noi abitiamo in provincia di
Ferrara, per cui alcune notizia non superano la coltre di nebbia o le paludi
che ci circondano!
Il
T day è la chiusura di 3 strade principali nel cuore di Bologna (Via Ugo bassi,
Via Rizzoli e Via dell’Indipendenza), che appunto formano una T e la
conseguente apertura ai soli pedoni o ciclisti, rolleristi, sketers, ecc., per
un weekend intero.
È
una prova per vedere se chiudere il centro sempre, qualche volta, in occasioni
particolari oppure mai. Il centro era pieno di artisti, di gruppi musicali, di
piano bar, di concerti, i negozi erano tutti aperti e qualcuno fino a sera
inoltrata (alle 21:30, quando noi abbiamo lasciato il centro, molti negozi
erano ancora aperti).
Per
chi come me ha vissuto una vita a Bologna, ha passato gli anni dell’università
a scontrarsi con pedoni sotto i portici, inveire contro i motociclisti che
passano dappertutto, rischiare la morte per aver messo un piede giù dal
marciapiedi in una zona senza strisce pedonali, quello di ieri sembrava un
sogno.
Era
pieno di gente normale (no punk abbestia, gente strafatta o ubriaca e niente
offerte di bici o Maria), bambini, gente in bici, bella musica e sembrava una
mega festa.
Insomma
abbiamo passato una bella serata e siamo andati via a malincuore, ma Lele era
stanco e non volevamo tirare la corda.
Lui
è rimasto affascinato da uno spettacolo con due artisti comici. Lo ha visto
tutto dalle spalle del papi che se si ruotava un attimo per dirmi qualcosa o
per guardarsi intorno veniva “sgridato” dall’alto “Papi, no vedo”.
L’evento
è ancora in atto ma credo che stia piovendo anche lì, però, se qualcuno non sa
cosa fare e considerando che Bologna è famosa anche per i portici, consiglio di
fare un giro, anche solo per compilare il questionario e dire che è una bella
iniziativa da non lasciare isolata.
Insomma
W il TDAY!!!!
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