Sono in fase
innamoramento di mio figlio. Certe volte lo guardo e mi commuovo all’idea che è
proprio mio figlio, è stato nove mesi nella mia pancia, mi ha donato un parto
meraviglioso, mi ha guardato con uno sguardo pieno di infinito quando mi è
stato dato fra le braccia, mi ha dato la fatica di diventare mamma, ma
altrettanta gioia, mi ha dato notti intense, ma giornate piacevolissime e ora
mi sta donando tanti discorsi e intuizioni.
La frase che
ripete più spesso è proprio quella che dà il titolo al post e che tradotta in
italiano è “Ah, è vero!”.
Io: “Non uscire,
aspettami! Fuori, fa freddo, mettiti la giacca!”
Lele: “Ah, è veo!
Zacca!” (Trad. Ah, è vero! Giacca!”).
Io: “ E’ pronta la
pappa!”
Lele: corre in
cucina e di mette sulla sedia
Io: “Prima di
mangiare cosa bisogna fare?”
Lele: “Ah, è veo!
Pipì vate, mani” (trad. Ah, è vero! Pipì nel water e lavarsi le mani).
Questa espressione
mi fa morire dal ridere perché lo fa sembrare un bambino grande e mi stavo
chiedendo da dove l’avesse presa, così ho iniziato ad ascoltare meglio tutte le
persone con cui ha a che fare. Nessuna lo dice! Ho pensato forse qualche bimbo
a scuola, ma parlano tutti circa come lui.
Insomma, ascolta e
riascolta, pensa che ti ripensa, indovinate un po’ chi lo dice spesso?
IO!!! E non me ne
sono accorta fino a ieri mattina, quando lui mi ha indicato un’auto e mi ha
detto “Nonno!” e io gli ho risposto “Ah, è vero! Sembra proprio la macchina del
nonno Giuseppe!”. Poi lui mi dice “Nonno Ico, papà!” (trad. “Nonno Enrico, è a
lavorare con papà!”) e io gli dico. “Ah, è vero! Il nonno Enrico è proprio con
papà!”.
Passano 10 secondi
e inizio a ridere: finalmente mi sono resa conto che sono io ad averglielo “insegnato”!
Chissà quante cose
che dico e che faccio, vengono assimilate da lui e riproposte.
Per ora fanno
ridere, ma quando inizierà a lasciare i suoi vestiti in giro, a spazientirsi in
fretta, ad offendersi e a mettere il muso, mi sa che mi metterò a piangere!!!
Mi hai fatto commuovere! Che bello rendersi conto di quanto diamo alle altre persone. E immagino che con un figlio questo sia ancora più forte!
RispondiEliminaMi sono proprio resa conto della grande responsabilità che ho nei suoi confronti. Prima era intrinseca nella sua cura quotidiana, ora che è più autonomo è proprio in ciò che sono e faccio.
RispondiEliminaChe bello questo post! E' proprio vero, quante cose gli passiamo senza neanche rendercene conto... e non sempre sono cose positive! :) Infatti mia figlia, sì le piace leggere, è molto artistica, scrive storielle e disegna, ma è anche molto disordinata, è distratta, con la testa fra le nuvole, urla e dice qualche parolaccia... ma poche però eh! :)
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