Questa è una settimana un po’ strana: piena di eventi, avvenimenti, notizie spiacevoli, belle novità, ma tutto questo mi porta ad avere la testa piena di pensieri e a trovarmi senza parole.
Non è da me. Sono molto chiacchierona e ho un monologo interiore non stop. Ma i pensieri sono molto veloci e quasi sfuggenti e non permettono di essere fermati un attimo sulla carta o sul web.
Allo stesso tempo invece Lele fa il contrario. Ha sempre parlato tanto, ma non si capiva mai nulla. Da qualche settimana invece le parole sono simili a qualcosa di conosciuto a noi adulti (per lui era tutto chiaro anche prima). Ha capito che noi capiamo e ripete quella parola per tanto tempo.
È bellissimo vedere la sua faccia quando gli ripeto quello che ho capito. Il suo stupore, il suo sorriso, la sua testina che fa Sì, hai capito giusto e la soddisfazione di vedermi fare quello che lui ha “chiesto”.
I miei pensieri mi lasciano senza parole, le sue parole finalmente creano un pensiero condivisibile. È una spettacolo.
In ato (in braccio), duto (caduto), atsi (grazie), gno (no), voio (lo voglio), ia (zia), mio (…mio!!!), cucco (succo di frutta), imbo/i (bimbo/i) si susseguono nelle nostre giornate e ogni giorno una parola prende forma, acquista significato e questo piccolo ometto diventa sempre più sicuro di sé e della sua capacità comunicativa.
Intanto io perdo la mia: incomprensioni, mezze frasi dette per non ferire, ma per far arrivare un messaggio che da mesi non viene colto, non sapere come, muovermi come prendermi il mio spazio e finalmente poter dire il mio NO! forte e chiaro.
E questa creatura zampettante e sorridente mi insegna che è facile dirlo ed è una delle prime parole che si impara. Anche io ora vorrei fare una faccia offesa, lo sguardo “truce” e dire GNOOOOOOOOOOO!!!!
Bè, da lui ho tanto da imparare!!!!
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