venerdì 12 agosto 2011

Mare


Scrivo queste righe al mare. Sono a Viareggio con Lele, mia suocera, 2 cuginette e la loro nonna (ovvero la mamma di mio cognato). È una storia lunga su come ci siamo ritrovate qui, ma è piacevole passare qualche giorno in completo relax. Anche perché non mi fanno alzare un dito e come unico impegno ho quello di giocare con i bimbi.
Non è la prima volta che Lele va al mare, ma in parte è come se lo fosse perché l’anno scorso aveva solo 10 mesi. È molto stressante stargli dietro ma è fantastico il suo stupore davanti alle piccole cose. Domenica c’erano anche Enne, i miei cognati, gli altri 2 cuginetti, mio suocero e Lele era un po’ disorientato e preoccupato della situazione.

Lunedì invece la casa si è fatta molto silenziosa e siamo andati io e lui al mare da soli. Era presto, le 8 circa, perché la notte è stata disastrosa, la spiaggia era semi deserta. Appena arrivato è voluto andare verso l’acqua e io l’ho affiancato  con discrezione. Era bello vedere le sue piccole orme sulla sabbia, guardando indietro vedevo le nostre che facevano una sorta di balletto.
Avrei voluto avere la macchina fotografica con me per fissare quel momento. Poi mi sono detta che non sarei riuscita a cogliere quella magia nemmeno se fossi una fotografa professionista, perché non era l’immagine in sé ad essere speciale, ma tutto l’insieme.
Le sue parole qui si stanno moltiplicando e “are” (mare) è entrato nel vocabolario, insieme a “bibe” (bimbe), “Nena e Becca” (Elena e Rebecca, i nomi delle cuginette), “cotta” (scotta, la sabbia non perdona), “letta” (paletta), “noonna” (nonna).
La spiaggia è piena di uccellini e lui ne è estasiato. Sono magri e impavidi, si avvicinano tantissimo a noi e soprattutto alle nostre briciole. Lui li guarda con gli occhioni spalancati e poi si gira verso di me per cercare la conferma di non essere in un sogno.
Il mare è ricco di stimoli e di novità per lui e di paure per me. Lo abbiamo perso ad un certo punto. Stavano giocando insieme, ci siamo concentrate su una diatriba fra bambine e lui non c’era più.
Il mio cuore ha fatto un tuffo, sono stati i 2 minuti più lunghi della mia vita e poi vedo un cucciolotto per mano ad una signora: ha la maglietta azzurra e la bandana in testa come Lele, lo guardo meglio, è lui!
Ho fatto un sospirone l’ho preso in braccio, gli ho spiegato che mi aveva spaventato e mi sono messa a piangere.

È stata una vacanza breve, ma la mancanza di mio marito si è sentita e il ritorno a casa è stato molto desiderato da tutti e due. Infatti Lele durante il ritorno continuava a ripetere “Papa” (lo dice tipo Fievel) e quando lo ha visto si è fatto prendere in braccio e non è più voluto scendere quasi fino a sera.
(Chiaramente ho concluso questo post a casa!)

Purtroppo ho avuto dei problemi con il computer, con la linea, avevo perso tutto quello che c’era nell’altro computer, fra cui i vecchi post, ecc, ma il marito tuttofare ha risolto tutto e per fortuna! Questo post ormai è vecchio, ma ci tenevo a pubblicarlo perché dice tanto di noi.

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