venerdì 3 giugno 2011

Gravidanza e parto

 Volevo parlare di Lele ma è necessario partire dall’inizio. Non è stata una gravidanza cercata e voluta, ma quel mini fagiolino è stato amato da subito. Ricordo molto bene il dubbio che si era insinuato in noi, la tabella con la temperatura alta (usiamo il metodo sintotermico), la tensione al seno, l’indecisione se fare un test di gravidanza oppure no, la paura che poi fosse negativo, ecc.
Poi ci siamo decisi, abbiamo lasciato il test in bagno e abbiamo pensato di fare altro mentre aspettavamo, missione praticamente impossibile! E poi quelle due linee, i nostri sorrisi, il nostro abbraccio, la paura e la gioia mischiati insieme!!!
È stata una bella gravidanza con poche nausee e esami ottimi. Ogni sera andavo a letto desiderando che il mio fagiolino mi dicesse se era un maschietto o una femminuccia. Una notte una signora mi si è avvicinata, mentre nel mio sogno stavo camminando per le vie di Bologna e mi ha detto che era un maschio … e così è stato!
Nel frattempo volevo prepararmi al meglio per il parto, ho fatto il corso pre parto (un’esperienza allucinante), il corso per gestanti in piscina (fantastico!), tante chiacchierate con la mia testimone ostetrica e la lettura di un libro “Venire al mondo e dare alla luce”.
Tutte queste esperienze insieme, ci hanno fatto decidere per un parto naturale e in una struttura che lo rendesse più fisiologico possibile (niente ossitocina, se non necessaria, niente episiotomia, niente manovre strane, ecc).
C’è molta ignoranza sul parto e su quello che ci sta intorno. E la maggior parte delle donne non sa cosa sia un parto e si affida totalmeente alla struttura ospedaliera. Io per Lele ho 
sempre voluto il meglio già da allora.

Il 12 settembre del 2009 alle 7:20 ero a letto. Mi sono svegliata e ho sentito un rumore strano dentro al pancia, come se si rompesse un palloncino. Ho subito pensato che mi si fossero rotte le acqua, ma non succedeva nulla. Ho aspettato un po’ e poi mi sono alzata per fare la pipì … mi si erano rotte le acque! Il liquido era tinto per cui decidiamo di andare in ospedale anche se con calma. In ospedale ci aspettava Laura, la mia testimone ostetrica, che ci ha seguito per tutto il travaglio e il parto.
Il travaglio è stato abbastanza breve, doloroso, ma con delle pause che mi hanno fatto prendere energia. Ho partorito alle 16:00, per terra con mio marito seduto su una poltrona dietro di me che mi sosteneva e sventolava.
N ha tagliato il cordone quando ha smesso di pulsare e siamo stati vicini vicini a quella piccola creatura che ci guardava con quegli occhioni pieni di infinito. 
È stato tutto molto rispettoso: mi hanno fatto fare quello che mi sentivo, hanno aspettato che il cordone smettesse di pulsare, hanno abbassato le tapparelle quando stava per nascere, mi hanno dato subito Lele in braccio, è stato fantastico!

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