Ieri siamo andati
in biblioteca in paese. Non ci andiamo spesso insieme io e Lele (N non fa testo
credo di esserci andata più volte io da quando mi sono trasferita, piuttosto
che lui in 29 anni di vita!!!). Il motivo principale è perché non è molto
curata: ci sono sempre un sacco di scatoloni nella sezione dei bambini, molti
libri sono dentro delle ceste di plastica chiuse con il coperchio, la metà dei
libri usufruibili è sparpagliata in giro sui tavoli. Per finire di descrivere
il quadro: quando cerco un libro della sezione ragazzi/adolescenti, mi dice
sempre che me lo cerca poi lo dà a mia suocera.
Non è colpa sua, perché
è da sola e deve gestire tutto, ma non è un posto a cui io darei il nome di
biblioteca.
Ok, dopo questo
piccolo sfogo, passo al dunque. Dalla finestra che si affaccia sul parcheggio,
Lele ha visto che all’interno c’era un cartellone con la Pimpa. Mi ha guardato,
ha sgranato gli occhi ed è voluto correre dentro. Solitamente è un bimbo che
non dà confidenza e non parla davanti a degli estranei: la Pimpa ha rotto tutti
gli indugi. Dopo che ho salutato, ho spiegato perché il cucciolotto si era
fiondato nell’altra stanza e perché era fermo in adorazione. La bibliotecaria
allora gli ha tirato fuori 3 o 4 libretti della Pimpa: le ha fatto un sorriso
da svenimento.
Li teneva stretti
stretti e non li voleva lasciare nemmeno a me. Allora mi sono fatta spazio su
un tavolino basso e gli ho detto che poteva sedersi a leggerli lì.
Da quel momento è
stato un susseguirsi di prendi, lascia, sfoglia, “Mamma, leggi!”, “No piace”,
ecc. Nel frattempo io stavo scegliendo i libri che avrei portato a casa io per
lui.
Mi piace che possa
scegliere quello che più gli piace, ma voglio educare il suo gusto per gli albi
illustrati e sicuramente un libro sulla Pimpa e sui numeri a 2 anni non sono
proprio adatti.
Io sarei stata
tutto il pomeriggio a sfogliarli (per la cronaca, ci sto anche facendo la
tesi!) e li avrei presi tutti, ma dopo un’ora entrambi siamo giunti ad una
conclusione.
Lele ha scelto un
libro sui Barbapapà. Tutto fiero è andato dalla bibliotecaria con la tesserina e
ha detto “Uetto” (trad. questo). Poi ho firmato le tesserine dei libri per
tutti e 2 (sì, siamo in epoca preistorica!) e abbiamo messo i libri in una
busta.
Nonostante fosse
pesantissima per lui, ha voluto portarla da solo e tutto fiero alla sera ha
raccontato a papà della sua avventura nell’universo dei libri.
Alla sera sul
divano comunque i libri che ho scelto io, hanno declassato i Barbapapà a libro
da bagno, cioè lo legge mentre è a fare pipì o cacca ;-)
P.S. Nei prossimi
giorni volevo spendere 2 parole per i libri che ho preso, non sono un segreto
di stato!